ISSN: 2279–9737

Appunti sui finanziamenti bancari agli enti religiosi operanti come impresa sociale e nel Terzo settore: la separazione patrimoniale

Angelo Chianale, Professore Ordinario di Diritto Civile, Università di Torino
Sommario: 

1. Il problema. – 2. La costituzione del patrimonio destinato. – 3. Il perimetro soggettivo. – 4. Il patrimonio separato. – 5. Modalità di costituzione del patrimonio destinato.  – 6. Attività di impresa e procedure concorsuali. – 7. Conclusioni. 

Abstract: 

I decreti legislativi n. 112 e 177 del 2017 permettono agli enti religiosi civilmente riconosciuti di svolgere attività di impresa sociale e del terzo settore e pongono tre condizioni: l’ente adotta un regolamento, costituisce un patrimonio destinato e tiene scritture contabili separate. Le norme in esame introducono un’effettiva separazione patrimoniale in accordo con il principio di non ingerenza dello Stato nell’attività propria degli enti di religione. Quindi la responsabilità patrimoniale dell’ente è limitata ai soli beni del patrimonio destinato, con esclusione degli altri beni usati per lo scopo di religione.

The laws n. 112 and 117 of 2017 allow religious organisations, recognised under the civil law, to carry out non-profit enterprises and voluntary sector activities and require three conditions: the organisation adopts a regulation, establishes dedicated assets and keeps separate accounts. These laws provide for an effective separation of assets coherent with the principle of non-interference by the State in the activities of religious entities. The entity’s financial liability is limited to the dedicated assets, excluding any other asset used for religious purposes.