Contratti "non autorizzati" e nullità: il problema del giusto rimedio.
1. Contratto "non autorizzato" invalido/valido: il problema, a partire da due casi. - 2. Il deposito del banchiere di fatto è nullo. - 3. La fideiussione del confidi minore è valida. - 4. Norma imperativa, nullità, giusto rimedio.
Il contributo affronta la questione della sorte del contratto non autorizzato nella prospettiva (non dell’atto ma) dell’attività. Partendo da due casi giurisprudenziali recenti – contratto concluso in carenza di un’autorizzazione normativamente prescritta o fuori dai confini di un’attività legislativamente identificata –, si sostiene che la scelta sul rimedio più adeguato/proporzionato debba sempre perseguire la protezione dell’interesse alla cui realizzazione mira la previsione e che occorra tener fermo il rapporto tra legislatore, cui spetta identificare l’interesse protetto, e interprete, che soppesa, nel silenzio della norma, quale sia il rimedio coerente a quell’interesse, perché proporzionato alla sua intensità.
Starting from two recent jurisprudential cases – contract concluded in the absence of a legally prescribed authorization or outside the boundaries of a legislatively identified activity –, the author argues that the choice of the most adequate/proportionate remedy must always aim at protecting the interest pursued by the norm and that keeping the roles separate between the legislator, who identifies this protected interest, and the interpreter, who must select the best remedy in the light of that interest, is crucial to its effectiveness.