ISSN: 2279–9737

Dell'inutilità del rimedio revocatorio e di altri preconcetti. Ulteriori riflessioni sulla revocatoria della scissione.

Cass., 19 gennaio 2021, n. 25018, Pres. Frasca, Rel. Olivieri
Nicola De Luca, Professore Ordinario di Diritto Commerciale, Università della Campania L. Vanvitelli
Sommario: 

1. Premessa. – 2. Un esempio pratico di scissione “truffaldina”. – 3. Allargamento della prospettiva al diritto europeo, ossia: la dimostrazione che – in Italia – non vi è equivalenza tra rimedio revocatorio e cautele della scissione. – 4. Stabilità dell’operazione e tutela dei creditori. Ulteriori equivoci da dissipare. – 5. Analisi di Cass. 19 marzo 2021, n. 25018. – 6. Qualche considerazione su Cass. 19 marzo 2021, n. 25018.

Abstract: 

Lo scritto affronta il tema della revocatoria della scissione dopo la presa di posizione della Corte di Giustizia Ue e quella, recentissima, della Cassazione. Nel complesso le due Autorità hanno confermato la compatibilità del rimedio revocatorio con il diritto europeo e con quello italiano. Queste pronunce potrebbero, tuttavia, risultare insufficienti a sopire il dibattito in corso, a ragione di un preconcetto di fondo, e cioè che la revocatoria sarebbe inutile in quanto la corresponsabilità di scissa e beneficiarie per tutti i debiti preesistenti varrebbe da revocatoria implicita. L’Autore si propone di dimostrare in concreto, mediante il ricorso ad esempi numericamente verificabili, che tale affermazione non è corretta e che, dunque, nel contesto normativo italiano la revocatoria della scissione oltre che legittima è anche un rimedio utile.

The piece deals with the issue of an action to set aside a company division, in the aftermath of two convergent decisions of the Court of Justice of the European Union and the Court of Cassation. These two authorities have confirmed that an actio pauliana in case of a division is not prevented by any Eu or national rule. These decisions may, however, be insufficient to stop legal debate, for the existence of a belief that setting aside a company division is useless, as both the divided company and the recipients are responsible for all existing debts. The Author to the article aims at demonstrating that this belief is wrong, by giving verifiable empirical evidence of the contrary, thereby resulting in the conclusion that under Italian law an actio pauliana of a company division is not only legitimate, but also a useful remedy.