Il denaro e il tempo. Brevi note su Ss. Uu. n. 24675 del 18 luglio 2017 in materia di usurarietà sopravvenuta
1. I principi di diritto affermati. 2. Esclusione della nullità sopravvenuta. 3. Buona fede del creditore e riscossione degli interessi divenuti usurari. 4. Rilevanza dell’usurarietà sopravvenuta. 5. Il rimedio dell’art. 1339 c.c.
Le sezioni unite della Cassazione escludono la nullità sopravvenuta della clausola contrattuale di determinazione degli interessi, che, originariamente infra-soglia, abbia superato in corso di rapporto il tasso soglia dell’usura. Affermano inoltre che la pretesa del mutuante di riscuotere gli interessi secondo il tasso validamente concordato non costituisce comportamento contrario a buona fede. In queste brevi note a commento della sentenza viene indagata la possibilità di applicare al fenomeno della c.d. usurarietà sopravvenuta la disposizione dell’art. 1339 c.c., quale strumento idoneo ad incidere sul contenuto del contratto, non solo in chiave statica ma anche e soprattutto dinamica, in relazione al mutato contesto normativo, mediante inserzione di disposizioni aventi carattere imperativo, indipendentemente dalla nullità delle clausole contrattuali sostituite.
The United Sections of the Court of Cassation exclude the invalidity of the contractual clauses determining the interests, which, were originally compliant with the usury threshold, have exceeded the usury rate threshold during the contractual relationship. They also establish that the lender’s claim to collect interests, according to an agreed rate, does not infringe the good faith principle. This comment on the sentence discusses about the possibility of applying to the usury context the art. 1339, civil code, about the automatic application of contractual clauses. This rule could affect the content of a contract, in relation to changed regulatory framework, introducing mandatory provisions, independently of the invalidity of the replaced contractual clauses.