ISSN: 2279–9737

La banca islamica: un'analisi tra struttura e profili di operatività

Alessandro Cupri, Dottorando di ricerca in Law and Pluralism, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Sommario: 

1. Il sistema bancario islamico: una storia recente - 2. Religione e denaro: dal divieto di ribà alla banca islamica - 3. La nozione di banca islamica - 4. Il modello bancario islamico - 4.1 Shari’ah Supervisory board - 5. Cenni in materia di infrastruttura del sistema finanziario islamico - 6. Notazioni conclusive. 

 

Abstract: 

Questo articolo esamina le peculiarità della banca islamica. Partendo dalla storia della finanza islamica e dell'Islamic banking, l'articolo offre una visione del rapporto tra il credente musulmano e i principi economici islamici, nonostante tutte le variazioni in materia nelle normative statali. Su questa base, il contributo cerca una definizione il più possibile esaustiva di banca islamica, delle sue peculiarità di base e delle differenze con il modello bancario convenzionale, considerando anche il ruolo della rete infrastrutturale islamica. Non si tratta solo di un confronto tra strumenti tecnici specifici, ma di un modo diverso di concepire l'economia, i suoi strumenti, i suoi obiettivi e il ruolo dell'uomo. 

Come in Occidente, il sistema finanziario islamico è incentrato sulle banche. 

Nel mondo operano 235 banche islamiche, di cui 9 nei 27 Paesi dell'Unione Europea, con una forte presenza a Londra. 

Va inoltre segnalata la diffusione nel mondo di sistemi bancari che, pur comprendendo anche tipologie di intermediari la cui operatività non appare immediatamente critica, hanno determinato una perdita di controllo sul sistema da parte delle varie autorità di vigilanza nazionali e hanno quindi incautamente favorito il ricorso alla cosiddetta finanza creativa

In questa linea di pensiero, evidenziare le peculiarità nonché i profili operativi dell'Islamic banking è utile per stimolare il dibattito su un tema sempre più in crescita che sembrerebbe essere un possibile antidoto all'instabile panorama economico in cui versa l'Europa o più in generale l'Occidente, ma anche per stimolare il dibattito su un progetto etico di gestione del denaro.

 

This article examines the peculiarities of Islamic banking. Starting from the history of Islamic finance and Islamic banking, the article offers an insight into the relationship between the Muslim believer and Islamic economic principles, despite all the variations on the subject in state regulations. On this basis, the contribution seeks a definition of Islamic banking as comprehensive as possible of Islamic banking, its basic peculiarities, and differences with the conventional banking model, also considering the role of the Islamic infrastructure network. It is not only a comparison between specific technical instruments, but a different way of conceiving the economy, its instruments, its objectives, and the role of man. 

As in the West, the Islamic financial system is bank centric. 

There are 235 Islamic banks operating in the world, including 9 in the 27 countries of the European Union, with a large presence in London.

It is also worth noting the spread of shadow banking systems around the world which, although they also include types of intermediaries whose operations do not appear immediately critical, have led to a loss of control over the system on the part of various national supervisory authorities and have therefore unwisely encouraged recourse to so-called creative finance. 

In this line of thought, highlighting the peculiarities as well as the operational profiles of Islamic banking is useful to stimulate the debate on an increasingly growing topic that would seem to be a possible antidote to the unstable economic landscape in which Europe or more generally the West finds itself, but also to stimulate the debate on an ethical project of money management.