Il principio di separatezza patrimoniale fra common law e civil law: da Salomon v Salomon al Companies Act 2006, passando per la società semplificata italiana.
1. Introduzione. – 2. La personalità giuridica nella legislazione britannica. – 3. Salomon v. Salomon nella tradizione del common law. – 4. I dicta in tema di separate personality nel common law (inglese e non). – 5. La legislazione britannica che consente di sollevare il velo. - 6. I precedents del common law ove è stato consentito di sollevare il velo. – 7. Convergenze e divergenze con il sistema societario italiano. – 8. Conclusioni.
Nel common law anglo-gallese il dibattito relativo al concetto di separate persona (o autonomia patrimoniale) ha sempre rappresentato un fertile terreno di analisi da parte della dottrina. D’altro canto, un tale fervore scientifico è giustificato dai molti decisa che negli ultimi decenni hanno più volte statuito eccezioni alla regola di cui al celeberrimo caso Salomon v Salomon, che costituisce lo storico baluardo del “velo” societario. Per contro, l’ordinamento societario italiano sembra dare per scontato il principio di separatezza patrimoniale delle società di capitali, con una teoretica che, ammaliata da temi più “avanzati” e meno tradizionali, sembra avere lasciato l’argomento a lapalissiana statuizione di tipo manualistico. Sulla scorta di una ricostruzione storica del concetto in parola attraverso il common law e tenuto conto del fatto che nella disciplina societaria di Oltre Manica la società a bassa capitalizzazione è consentita quasi “da sempre”, il presente lavoro arriva a speculare che, con l‘introduzione in Italia dell’istituto della società semplificata, il tema della separatezza patrimoniale potrà presto tornare in auge. Infatti, la società semplificata, che di fatto segna una parziale anglo-americanizzazione di questo istituto societario, porrà presto nell’ordinamento del Bel Paese le stesse tematiche che la limited, per definizione a capitalizzazione nummo uno, ha suscitato nel Regno Unito, ma da molto più tempo. In questa prospettiva, il presente scritto, in modo paradossale, in quanto redatto in Oltre Manica, esprime riserve circa la validità del modello di società “a costo zero” di derivazione anglo-americana, valutato che il modello in parola per un verso non è coerente con il sostrato socio-culturale italiano, per altro verso è espressione di una forma societaria che, nello stesso Paese di origine, la Gran Bretagna, è ben lungi dal creare impresa; un mito quest’ultimo che, con dati empirici raccolti ed elaborati Oltre Manica, si ritiene di poter sfatare con il presente contributo. Da ultimo, appare paradossale che in una legislazione bancaria che sta diventando sempre più ossessiva in tema di patrimonio della banche, con buffers o “materassi” che la fanno ormai da padrone, meglio padre-padrone dell’ente creditizio, la disciplina del capitale della società non riservata va verso la direzione diametralmente opposta.
Under English common law the debate about the concept of separate persona has always been fertile ground for scholars. Such an interest is justified by the numerous court decisions that in the last decades have unceremoniously but steadily made exceptions to the precedent of Salomon v Salomon, the latter epitomising the traditional judicial “fortress” of the corporate veil. By contrast, the Italian corporate legislation seems to take for granted the principle of separate personality, mercy of theorists who, enchanted by the most advanced and less traditional themes (e.g. corporate governance), seem to have left the topic to a mere statement secluded in a company law textbook. Based on this historical reassessment of the legal concept under discussion within the common law and bearing in mind that in the corporate legislation across the Channel the thinly capitalised company has been permitted, basically, since the nineteenth century, this piece of work cogitates on the fact that, with the implementation in Italy of the notion of the simplified company, the concept of separate personality may become fashionable again. In essence, the simplified company, which de facto marks a partial “Anglo-Americanisation” of the Italian corporate law, once at full speed within the Italian legal system, will potentially raise the same issues and conundrums which the Limited - its counterpart “Across the Channel” and by definition a “cheap capital” company - have engendered in the United Kingdom, albeit for a significantly longer time. From this perspective, the paper, nearly paradoxically, as it is drafted from the “Lands of Albion”, casts some doubts on the effectiveness and persuasiveness of the model of this “cheap company”, clearly a derivative of the Anglo-American model. Ultimately, this new concept of company (and the legal framework encompassing it), on the one hand, would not be consistent with the Italian socio-cultural background, on the other hand would be the expression of a corporate model which, in what it is seemingly its country of origin, the UK, is far from being instrumental in creating business: a myth, the latter, that, with empirical data, is probably dispelled in this contribution. Finally, it is a paradox that, whilst the banking legislation is becoming more and more “obsessed” about the regulatory capital of banks (with buffers, cushions and similar layers becoming the “straight jacket” of the market, in fact an invasive regulatory “Godfather”), the capital of the ordinary company goes towards a completely opposite, and nonchalantly loose, direction, the “cheap share-capital”.