Rapporti di durata e poteri di controllo del creditore
1. Premessa. – 2. Il mutamento nelle condizioni patrimoniali dei contraenti: profili di analogia funzionale con gli artt. 1460 c.c. e 1186 c.c. – 3. Estensione dell’ambito di indagine: il potere di controllo nel codice civile. – 4. L’ammissibilità di un generale potere di controllo alla luce della Costituzione. – 5. Il potere di controllo come nuova garanzia: osservazioni critiche. – 6. Conclusioni.
All’interno dei rapporti obbligatori, il tempo è fonte di sopravvenienze che le parti, attraverso la legge o gli atti dell’autonomia privata, devono fronteggiare.
Pertanto, il problema che si intende affrontare in queste pagine è se il tempo, oltre ad essere la fonte del mutamento, possa – nell’ambito dei rapporti di durata e limitatamente alle finalità di tutela degli interessi sopra esposte – legittimare anche la nascita di poteri e, in particolare, di poteri di controllo del creditore sull’attività del debitore, qualora quest’ultima si riveli idonea a mettere in pericolo l’esecuzione della prestazione.
Within the obligatory relationships, time is a source of contingencies that the parties, through the law or the acts of private autonomy, must face.
Therefore, the problem that we intend to address in these pages is whether time, in addition to being the source of change, can - in the context of long-term relationships and limited to the purposes of protecting the interests set out above - also legitimize the emergence of powers and, in particular, of the creditor's powers of control over the debtor's activity, should the latter prove to be capable of endangering the performance of the service