ISSN: 2279–9737

Orientamenti giurisprudenziali in materia di contratti derivati: un confronto tra l’esperienza italiana e quella inglese

Patrizio Messina, Professore associato di Diritto dell'Economia, Università Telematica San Raffaele Roma
Sommario: 

1. Premessa. – 2. La sentenza Cattolica nella prospettiva della High Court: spunti di riflessione … – 2.1. ... alla luce della decisione della Court of Appeal. – 3. Il contratto di Interest Rate Swap nell'ordinamento italiano… – 3.1. … e in quello inglese. – 4. Osservazioni conclusive.

Abstract: 

Con il presente contributo si intende analizzare la giurisprudenza italiana e inglese in materia di validità dei contratti derivati di Interest Rate Swap (IRS), con specifico riferimento ai requisiti strutturali degli strumenti e alla capacità negoziale degli enti locali. Ciò che emerge è la difficoltà di coordinamento tra approcci regolamentari differenti. Infatti, la giurisprudenza italiana si distingue per un’impostazione particolarmente formalista, subordinando la validità del contratto alla presenza di specifici elementi strutturali (quali, ad esempio, l’indicazione del mark to market) ritenuti indispensabili per assicurare la sussistenza di un’alea razionale, la cui assenza comporta la nullità dell’intera operazione. Diversamente, l’orientamento inglese adotta un approccio flessibile, fondato sul principio della sanctity of contract, che privilegia una valutazione case by case. Tale divergenza interpretativa determina, sul piano europeo, una potenziale asimmetria applicativa, suscettibile di generare disparità nella tutela dei soggetti coinvolti.

This article analyses Italian and English case law on the validity of Interest Rate Swap (IRS) derivative contracts, with specific reference to the structural requirements of the instruments and the negotiating capacity of local authorities. What emerges is the structural complexity inherent in reconciling divergent legal and regulatory paradigms. In fact, Italian case law is characterised by a particularly formalistic approach, subordinating the validity of the contract to the presence of specific structural elements (such as, for example, the indication of the mark to market) considered indispensable to ensure the existence of a rational risk, the absence of which renders the entire transaction null and void. In contrast, the English approach adopts a flexible approach, based on the principle of sanctity of contract, which favours a case-by-case assessment. This divergence in interpretation leads, at European level, to a potential asymmetry in application, which is likely to generate disparities in the protection of the parties involved.