ISSN: 2279–9737

Localismo e mutualità nel nuovo gruppo bancario cooperativo

Marco Bodellini, Ricercatore di Diritto dell’Economia, Università degli studi di Bergamo
Sommario: 

1. Introduzione. 2. Le ragioni alla base della riforma delle banche di credito cooperativo. 3. Il nuovo gruppo bancario cooperativo. 4. I nuovi assetti di governancee gli equilibri all’interno del gruppo bancario cooperativo. 5. Lo schema di garanzia incrociate. 6. Le criticità della nuova disciplina. 7. Conclusioni

Abstract: 

La crisi crisi finanziaria del 2007-2008 ha messo in luce molte criticità nel sistema di patrimonializzazione delle banche di credito cooperativo. Una delle principali cause di tale difficoltà, come è noto, è stata individuata nella forma cooperativa e conseguentemente agli assetti di governance. Per queste ragioni, il legislatore del 2016 è intervenuto introducendo nuove regole che incidono tanto sull’organizzazione della categoria quanto sulla singola società bancaria, cercando di evitare di impattare direttamente sulla struttura cooperativa e sull’essenza mutualistica delle BCC attraverso norme che ne mutassero i connotati tipici o addirittura ne imponessero la trasformazione in S.p.A., come avvenuto nel caso delle banche popolari più grandi. La presente indagine intende approfondire le ragioni della riforma, sottolineandone i benefici potenziali e possibili problemi in particolare soffermandosi sul delicato tema degli equilibri all’interno del gruppo bancario cooperativo. In particolare si affrontano i rischi per il modello territoriale di business delle BCC collegato ai poteri di etero-direzione attribuiti alla capogruppo nei confronti delle BCC stesse.

 

The financial crisis of 2007-2008 has highlighted many critical issues in the capitalization system of cooperative credit banks. One of the main causes of this failure has been identified in their cooperative form and consequently in their corporate governance structure. For these reasons, in 2016 the Italian regulator introduced a new set of rules that affect cooperative banks on a general level as well as on the single bank level. The aim of this reform is to fix some issues related to the governance cooperative, avoiding relevant changed to the structure and mutual purpose of the BCCs or even forced conversion into a SpA, as in the case of the largest “popular” banks. This article aims at deepen the reasons for the reform, underlining the potential benefits as well as potential issues, in particular the delicate problem of the power-balances within the cooperative banking group. In particular, the risks for the BCCs? territorial business model connected to the hetero-directional powers are also discussed.