Il ruolo politico della BCE. A proposito di un recente volume curato da Camilla Buzzacchi. Recensione a C. Buzzachi (cur.), La banca centrale europea. Il custode della costituzione economica.
Il lavoro collettaneo curato da Camilla Buzzacchi su “La Banca centrale europea. Il custode della Costituzione economica” si inserisce nel dibattito sviluppatosi in dottrina circa l’operato della BCE valutato al limite dei Trattati e per certi versi capace di esibire la propria vocazione politica. Il volume indaga le implicazioni giuridiche (e soprattutto costituzionali) della dilatazione del ruolo della BCE sviluppandosi su diversi piani di analisi. Filo rosso dell’opera può essere individuato nella constatazione che la BCE – «nell’interpretare in maniera “innovativa” le proprie prerogative» – avrebbe assunto «una connotazione ulteriore oltre a quella di vertice della politica monetaria», così assurgendo «a garante di un modello di rapporti economici e di produzione – la c.d. “costituzione economica” degli Stati e dell’Unione – che la crisi sta mettendo in pericolo e che le istituzioni europee non si mostrano così capaci di salvaguardare».
The book edited by Camilla Buzzacchi “La Banca centrale europea. Il custode della Costituzione economica” is part of the debate developed in literature about the work of the ECB assessed at the legal limits of the Treaties and in some ways capable of exhibiting its political vocation. The volume investigates the juridical (and above all constitutional) implications of the expansion of the ECB’s role by developing various analysis plans. The thread of the work can be identified in the observation that the ECB – “in interpreting its prerogatives” in an “innovative” manner - would have assumed “a further connotation beyond that of the summit of monetary policy”, thus becoming “guarantor of a model of economic and production relations - the so called “Economic constitution” of both the Member states and the European union”.