ISSN: 2279–9737

Convegno di studi - Impresa, mercati, tutela civile

Trento, 25 e 26 ottobre 2019
Abstract: 

Il diritto privato dell’impresa è segnato da una immanente tensione tra le categorie ordinanti consolidate nelle codificazioni civilistiche e le dinamiche strutturali della produzione e circolazione dei beni e servizi propri dell’economia di mercato.

Così, la concettualizzazione dei rapporti tra privati operata dalla scienza giuridica moderna e in epoca proto-liberale ha supportato l’affermazione del modello sociale ed economico del primo capitalismo; si è poi rivelata sufficientemente elastica per costituire il tessuto connettivo del sistema dei rapporti economici anche a fronte dell’evoluzione in senso pubblicistico e autoritario degli assetti politico istituzionali e dei relativi fondamenti ideologici propria della storia dell’Europa continentale nella prima metà del XX secolo; ancora, nel nostro sistema, ha mostrato attitudine rispetto all’attuazione dei principi recati dalla Costituzione economica e, più in generale rispetto ai sistemi occidentali, alla riformulazione dei rapporti secondo il modello dell’economia mista.

Oggi l’affermazione del paradigma dello stato regolatore all’interno del mercato unico europeo come pure la costituzione di uno spazio giuridico-economico globalizzato attribuiscono alla disciplina privatistica dei rapporti economici un ruolo vieppiù rilevante, di sintesi e di garanzia di interessi direttamente inerenti (non già soltanto ad assetti riguardati nella prospettiva del rapporto tra parti private, ma) alla funzionalità generale di modelli di mercato, precedentemente affidata a strumenti di impianto marcatamente pubblicistico.

Questo ruolo assume profili di maggiore complessità nell’intersezione con le problematiche connotanti la c.d. «quarta rivoluzione industriale», dove i processi produttivi e distributivi sono riorganizzati lungo i binari della digitalizzazione avanzata (per il tramite delle cc.dd. tecnologie abilitanti, a partire da infrastrutture informatiche, intelligenza artificiale ed elaborazione massiva dei dati personali) e della c.d. disintermediazione o, per meglio dire, delle nuove forme di intermediazione impiegabili con l’ausilio della tecnologia.

In questo scenario, l’esigenza di rinnovamento delle modalità di comprensione giuridica dei rapporti d’impresa (tra produttori e fruitori-utenti, così come tra produttori), e la conseguente costruzione dei relativi assetti di tutela, si snodano su due binari: da un lato, quello indirizzato alla ridefinizione sostanziale di quegli assetti, in punto di identificazione dei centri di imputazione e dei presupposti di titolarità delle tutele; dall’altro lato, quello, collocato sul piano rimediale, orientato alla ridefinizione degli strumenti di attuazione coattiva delle posizioni giuridicamente protette.

Nel quadro di quest’evoluzione, assumono rilievo prioritario e per molti versi paradigmatico i settori cc.dd. regolati, tra i quali in particolare il comparto delle attività finanziarie, poiché più degli altri testimoniano del menzionato approdo concettuale.

Il convegno di studi del 25 e 26 ottobre prossimi, organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento con la collaborazione scientifica della Direzione della Rivista di Diritto Bancario e la partecipazione di autorevoli voci, espressive delle diverse impostazioni e angolazioni di ricerca intorno al fenomeno giuridico-economico, vuole costituire un’occasione di riflessione.