ISSN: 2279–9737

Fideiussioni bancarie e normativa antitrust: l'"urgenza" della tutela reale; la "qualità" della tutela reale

Aldo Angelo Dolmetta, già Consigliere della Corte di Cassazione
Sommario: 

 I. La problematica. - 1. L’intervento della Procura Generale. – 2. Le soluzioni accolte dalle Sezioni Unite. - 3. Uno sguardo prospettico. – II. L’«urgenza» della tutela reale. – 4. Normativa antitrust e tutela costituzionale del mercato concorrenziale. – 5. Contratti «a valle» e violazione di norme imperative. – 6. Il punto dell’efficienza delle strutture rimediali.  III. La qualità della tutela reale. – 7. Tra nullità parziale e nullità totale. Il pensiero delle Sezioni Unite. – 8. Essenzialità delle clausole di garanzia e prodotto d’impresa. – 9. (Segue). La posizione del fideiussore. – 10. Nullità totale e stabilità dell’intermediario. Il problema della decadenza del debitore principale dal beneficio del termine.          

Abstract: 

Facendo seguito alla pronuncia delle Sezioni Unite n. 41994/2021, il saggio studia la sorte dei contratti di fideiussione bancaria riproduttivi delle clausole anticoncorrenziali, che sono state riscontrate dalla Banca d’Italia col Provvedimento n. 55 del 5 maggio 2005. Lo sviluppo del lavoro rileva, prima di tutto, che i contratti di fideiussione attuativi dell’operatività imprenditoriale delle intese vietate producono l’effetto «reale» di alterare il gioco della concorrenza: la nullità delle clausole anticoncorrenziali si affianca così al rimedio risarcitorio pure previsto dalla l. 287/1990.

Nella parte ulteriore lo scritto critica l’impostazione delle Sezioni Unite, che stimano al quanto difficile, se non del tutto eccezionale, la propagazione della nullità delle singole clausole all’intero contratto. In proposito, il saggio osserva che le clausole in discorso sono connotate dal garantire la banca creditrice, a prescindere dalla correttezza e dalla regolarità dei comportamenti tenuti dalla stessa, e sembrano perciò porsi, in linea di principio almeno, come parte costitutiva del modello di fideiussione bancaria elaborato dall’ABI. Nei fatti, comunque, si aggiunge, il giudizio di eventuale propagazione sembra destinato a risolversi per il mezzo della prova presuntiva: un ruolo importante potrebbe svolgere al riguardo il comportamento tenuto dalle banche dopo l’emissione del provvedimento (ex art. 1362, 2 c.c.).

In appendice a questi rilievi, il saggio apre il problema delle conseguenze della nullità (totale/parziale) sul rapporto principale. Con riferimento ai rapporti creditizi ancora in corso, in particolare, l’articolo esamina l’ipotesi che l’operatività di alcuni intermediari, privati in tutto o in parte della garanzia, facciano senz’altro decadere dal beneficio del termine il debitore principale. Viene segnalata la scorrettezza di un simile comportamento e proposta una possibile mappa dei possibili rimedi forniti dall’ordinamento.

 

Following the ruling of the Italian Joint Sections n. 41994/2021, the essay investigates the issue of bank surety contracts that reproduce the anti-competitive clauses (found by the Bank of Italy in Measure n. 55 of May 5, 2005). The essay points out, first of all, that the surety contracts produce the effect of distorting the game of concurrency: the nullity of the anti-competitive clauses is thus flanked by the compensation remedy also provided for by law 287/1990.

In its second part, the essay criticizes the approach of the Italian Court of Cassation, which estimates the propagation of the nullity of individual clauses to the entire contract as extremely difficult. In this regard, the essay observes that the anti-competitive clauses are characterized by guaranteeing the creditor bank, regardless of the correctness and regularity of the behaviour of the same, and therefore seem to be a constitutive part of the model of bank surety elaborated by ABI. In the facts, however, it is added, the judgment of possible propagation seems destined to be resolved by means of presumptive proof: in this regard, an important role could be played in by the behaviour of the banks after the issue of the ABI measure (ex art. 1362, 2 Civil Code).

Finally, the essay opens up the problem of the consequences of nullity on the principal relationship. In reference to credit relationships still in progress, in particular, the article examines the hypothesis that some intermediaries, would undoubtedly cause the main debtor to lose the benefit of the term (art. 1186, Civil Code). It is highlighted the impropriety of such behaviour and it is proposed a possible map of possible remedies provided by the Italian legal system.