ISSN: 2279–9737

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: divieto di aiuti di stato e principio di proporzionalità

Benedetta Celati, Assegnista di ricerca in Diritto dell'economia, Università di Pisa
Sommario: 

1. Introduzione: le incertezze su ruolo e funzioni dei sistemi di garanzia dei depositi nelle procedure di crisi. – 2. La nuova disciplina europea di gestione delle crisi bancarie e il principio di proporzionalità nell’applicazione della regola del salvataggio interno. – 3. Gli schemi assicurativi a protezione dei depositanti alla luce del diritto europeo. – 4. L’evoluzione degli orientamenti della Commissione europea nella valutazione degli interventi del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e la necessità di un maggiore flessibilità interpretativa. – 5. La svolta del caso Tercas. Verso uno “strumento nazionale” nella gestione delle crisi di banche minori? – 6. Riflessioni conclusive sulla graduazione proporzionale delle regole.

Abstract: 

Nel contributo viene analizzato il ruolo giocato dai sistemi di garanzia dei depositi nel nuovo assetto europeo di gestione delle crisi bancarie, con particolare riferimento al Fondo interbancario di Tutela dei Depositi. La riflessione risulta motivata dalla necessità di esaminare le conseguenze della recente sentenza del Tribunale dell’Unione europea, concernente l’annullamento di una decisione della Commissione relativa all’aiuto di stato che l’Italia avrebbe concesso a favore di Banca Tercas, attraverso l’intervento del Fondo. L’attenzione si incentra, pertanto, sul “pilastro” della risoluzione in caso di dissesto bancario, tenendo conto dell’evoluzione sia dell’impostazione teorica che delle concrete modalità operative con cui si è proceduto, negli ultimi anni, a contemperare l’esigenza di garantire l’interesse pubblico alla stabilità finanziaria con il rispetto delle dinamiche concorrenziali. Relativamente agli schemi di garanzia dei depositi, in particolare, è andato a delinearsi un contesto regolamentare e interpretativo incerto, nel quale la rigida applicazione della disciplina sugli aiuti di stato ha finito per limitare fortemente la realizzazione di interventi alternativi alla mera funzione di rimborso dei risparmiatori, a scapito delle banche di dimensioni inferiori. L’esito giurisprudenziale del caso Tercas lascia però intravedere la possibilità di uscire da questa impasse, permettendo di valorizzare la flessibilità concessa dalla normativa nel consentire agli Stati, in ossequio al principio di proporzionalità, di intervenire anche con soluzioni nazionali. 

 

The paper deals with the role played by deposit guarantee schemes in the new EU legal framework for banking crisis management, with specific reference to the Italian “Fondo interbancario di Tutela dei Depositi”. In particular, the study aims to evaluate the implication of the General Court’s judgment which annuls the Commission’s decision about the State aid allegedly provided by Italy to Banca Tercas by means of the Fund. The focus is on the “pillar” of resolution in case of failing banks, given the recent developments in terms of theoretical approaches as well as operational modes adopted to achieve the right balance between banking competition and financial stability. As for deposit guarantee schemes, the regulatory and interpretative environment that has emerged over the last years is uncertain, with huge limitations of their alternative measures, other than payout to depositors, due to the strict application of the State aid discipline, to the detriment of small banks. The Tercas ruling, however, seems to challenge this perspective, enhancing the flexibility granted to Member States to intervene also with national solutions, under the principle of proportionality.