ISSN: 2279–9737

Il controllo governativo sulla cessione dei crediti deteriorati tra dubbi, esigenze di protezionismo e vincoli europei. Alla ricerca di una soluzione

Stefania Santamaria, Dottore di Ricerca, Università degli Studi di Napoli "Parthenope"
Sommario: 

1. Il controllo degli investimenti esteri alla luce del Covid-19. – 2. L’innalzamento degli scudi dorati: una disciplina in continua evoluzione – 2.1. La ratio dell’istituto – 2.2. Il Golden Power: inquadramento generale – 2.3. Le principali modifiche della disciplina introdotte dal decreto c.d. Liquidità – 3. La cessione degli attivi. – 3.1. La salvaguardia degli assets strategici. - 3.2 Lo strano caso degli npls – 4. Alla ricerca di una soluzione. Note conclusive

Abstract: 

Il presente lavoro si propone di verificare se il Governo possa opporsi alla vendita dei crediti bancari non performanti, tenuto conto della recente estensione del Golden Power al settore bancario, ai sensi dell’art. 15 del decreto c.d. “Liquidità” che ha sollevato numerosi dubbi sull’applicabilità di tale istituto alle operazioni di cessione dei non performing loans. Più in generale, soffermandosi sulla portata innovativa della summenzionata disposizione di cui all’art. 15, v’è chi ha accolto con favore detta estensione, finalizzata a proteggere gli assets strategici da possibili manovre acquisitive di investitori stranieri; di contro si rinvengono in letteratura le opinioni di chi l’ha ritenuta inopportuna e dannosa per l’economia nazionale. Si è temuto, infatti, che i tempi richiesti dalla normativa del Golden Power per l’espletamento delle operazioni di verifica avrebbero potuto rallentare il processo di derisking con inevitabili ripercussioni in termini di allocazione delle risorse alle famiglie ed alle imprese. Dopo aver analizzato i presupposti richiesti dalla normativa in presenza dei quali il Governo è legittimato ad azionare il Golden Power, si giunge alla conclusione che, nell’ipotesi di cessione dei non performing loans, la Presidenza del Consiglio dei Ministri non possa avvalersi di tale potere. Detta tesi, come si vedrà, pare trovi riscontro, tra l’altro, nel DPCM n. 179 del 2020.

The purpose of this paper is to verify whether the Government can oppose the sale of non-performing bank loans, considering the recent extension of the Golden Power to the banking sector, pursuant to art. 15 of the so-called "Liquidity" decree, which has raised numerous doubts regarding the applicability of this institution to the sale of non-performing loans. From a general point of view, focusing on the innovative scope of the aforementioned provision, there are those who welcomed this extension, aimed at protecting strategic assets from possible acquisitions by foreign investors; otherwise, the literature contains the opinions of those who have considered it inappropriate and harmful to the national economy. It was feared, in fact, that the time required by the Golden Power regulations to complete the verification operations could have slowed down the derisking process with inevitable repercussions in terms of the allocation of resources to families and businesses. After analysing the prerequisites required by the regulations in the presence of which the Government is legitimately entitled to exercise the Golden Power, the conclusion reached is that, in the hypothesis of the sale of non-performing loans, the Presidency of the Council of Ministers cannot avail itself of this power. This thesis, as will be seen, seems to be confirmed, among other things, in Prime Ministerial Decree no. 179 of 2020.