ISSN: 2279–9737

La disciplina antiriciclaggio alla prova del processo di digitalizzazione dei pagamenti

Alberto Urbani, Professore ordinario di Diritto dell'economia, Università Ca' Foscari di Venezia
Sommario: 

1. L’opportunità di un riesame critico della legislazione antiriciclaggio alla luce della sua esperienza applicativa - 2. L’evoluzione della disciplina delle operazioni di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio e della pensione - 3. La rete distributiva: onori e oneri - 4. Estinzioni anticipate e Rinnovi - 5. I finanziamenti con cessione del quinto dello stipendio tra convenzioni e tecnologia 

Abstract: 

Il contributo in esame si concentra sulle sfide che la disciplina antiriciclaggio si trova ad affrontare alla luce degli scenari operativi che si stanno rapidamente evolvendo e che conducono sempre più spesso le organizzazioni criminali ad oltrepassare i presidi normativi di settore. A detta dell’A. i punti nodali affrontati dal legislatore attengono principalmente all’uso delle tecnologie informatiche nel settore dei mezzi di pagamento, diventate così rilevanti da sostituire di fatto le funzioni tradizionali della moneta. Per comprenderle al meglio viene fornita una breve disamina del D.Lgs. 231/2007 e delle novelle ad esso apportate dal D.Lgs. 90/2017, in attuazione della direttiva 2015/849/UE (c.d. Quarta Direttiva). Gli aspetti di problematicità non tardano ad emergere e investono, seppur in termini e forme diverse, i quattro pilastri della disciplina (obblighi di adeguata verifica della clientela, obblighi di registrazione, obblighi di segnalazione di operazione sospetta e limitazioni all’uso del contante). Ciononostante l’A. non manca di apprezzare la capacità innovativa del legislatore interno, per mezzo del D.Lgs. 90/2017, nel dare attuazione a strumenti di tutela nel settore dei sistemi di pagamento. Prova ne sono l’applicazione della normativa antiriciclaggio agli operatori money transfer e alla valorizzazione del punto di contatto centrale, oltre che la regolazione del fenomeno delle criptovalute. Quest’ ultime, potenzialmente utilizzabili per finalità illecite, sono state infatti precisamente normate attraverso la definizione di “valuta virtuale” e l’estensione degli obblighi di riciclaggio ai cc.dd. exchangers e custodial wallet, in risposta alle nuove esigenze poste dall’evoluzione finanziaria.

 

The article deals with the challenges that anti money – laundering legislation has to face with, in the light of the scenarios that are evolving and that often allow criminal organizations to overtake sector legislative devices. In the author’s opinion, the crucial points faced by the legislation refer mainly to the use of information technologies in the means of payment. They became so significant as to replace the traditional functions related to the money. To gain a better understanding, it is offered a brief scrutiny of Legislative Decree 9231/2007 and of the amendments made by Legislative decree 90/2017 that implements the so called “Fourth Directive” (UE/2015/849).

The problematic aspects arise quickly and refer, though with different terms and shapes, the four pillars of this discipline (duty of appropriate verification of customers, duty of registration, duty of alert in case of suspect transactions and limitation to the use of cash). Nevertheless, the author appreciates the innovative capacity of Italian legislator, through Legislative decree 90/2017, to implement protection measures in means of payment sector. The implementation of anti money - laundering to the money transfer operators and to the enhancement of central contact point (“punto di contatto centrale”), as well as the regulation of criptocurrencies phenomenon, are the evidence of this. About the criptocurrencies, these have been exactly regulated through the definition of “virtual currency” and the anti laundering duties’ extension to so called exchangers and custodial wallet, in reply to the new demands brought about financial evolution.