ISSN: 2279–9737

L’abusiva erogazione di credito alle imprese in crisi e i problemi di impiego delle azioni di massa per il risarcimento del danno ai creditori

Francesco Salerno, Professore associato di Diritto Commerciale, Università degli Studi di Foggia
Sommario: 

1. La rappresentanza dei creditori nella liquidazione giudiziale e l’esigenza di “azioni di massa”. – 2. La dubbia legittimazione del curatore all’esercizio dell’azione di responsabilità per abusiva erogazione del credito. – 3. L’attuale orientamento favorevole alla legittimazione del curatore in presenza di una “base comune” di danno. – 4. La non desumibilità dalla disciplina della liquidazione giudiziale di una preferenza dell’ordinamento per un trattamento concorsuale della violazione dell’obbligo di finanziare in modo responsabile. – 5. L’evoluzione della disciplina riguardante l’esercizio da parte del curatore delle azioni di responsabilità (…) – 6. (Segue): e la dubbia portata del numerus clausus introdotto dall’art. 255 CCII. – 7. La possibile diversità delle conseguenze dell’indebito finanziamento nei confronti dei creditori del debitore insolvente. – 8. La necessità di correttivi allo scopo di porre rimedio alle inopportune implicazioni dell’indistinta attribuzione del risarcimento alla massa. – 9. Il problema dell’ammissione del finanziatore abusivo allo stato passivo e della conseguente partecipazione al risarcimento del danno. – 10. Considerazioni conclusive.

Abstract: 

In tema di abusiva erogazione del credito il più recente orientamento della giurisprudenza ritiene che il curatore, facendo valere la responsabilità nei confronti dei creditori, possa promuovere una “azione di massa” per il recupero di quanto andato perduto a seguito della indebita prosecuzione dell’attività d’impresa.
Evidenziando le perplessità che la ricostruzione proposta da questo orientamento suscita sul piano giuridico e formale, lo scritto sollecita nuove soluzioni che, tenendo conto dell’esigenza di non scoraggiare i finanziamenti funzionali all’attuazione dei piani di ristrutturazione, promuovano una tutela selettiva degli interessi dei creditori evitando l’indistinta attribuzione del risultato risarcitorio.

In case law, the most recent approach to abusive lending practices is that a receiver, by invoking the responsibility of banks towards a company’s creditors, can bring a “mass action” on their behalf to recover losses deriving from unlawful continuation of a business.
Highlighting the legal and formal uncertainties surrounding this approach, the paper calls for new solutions. While mindful of the need not to discourage the loans needed to implement restructuring plans, such solutions should promote the selective protection of creditor interests so that proceeds are not distributed indiscriminately to the general body of creditors.