ISSN: 2279–9737

L’oggetto dei contratti su derivati nella giurisprudenza più recente

Ugo Patroni Griffi, Ordinario di Diritto commerciale, Università Aldo Moro di Bari
Sommario: 

1. Cenni storici. 2. nozione. 3. Tipologia dei contratti. 4. La regolamentazione. 5. Obblighi di trasparenza, causa ed oggetto. 5.1. Segue. La causa concreta. 5.2. Il Mark to Market. 5.3. Gli scenari probabilistici. 

Abstract: 

Il contributo critica l’applicazione da parte del formante giurisprudenziale del criterio della «causa in concreto» per dichiarare la nullità dei contratti che hanno per oggetto prodotti finanziari derivati, in quanto incapace di cogliere i profili di aleatorietà insiti nella fattispecie. 

I principali problemi dei derivati risiedono in realtà ancora nell’asimmetria informativa, sicché, coerentemente, la soluzione de jure condendo dovrebbe risiedere nell’implementazione degli obblighi di trasparenza, attraverso la codificazione di obblighi informativi che riescano a garantire la comprensione dell’operazione. In particolare risulta ancora inadeguata la disciplina del Mark to market (M2M), su cui la giurisprudenza prevalente ha mostrato criticabile indifferenza, rispetto a cui le informazioni di tipo “what if” non consentono di cogliere l’effettiva aleatorietà dell’operazione: una soluzione potrebbe essere data da una prospettazione informativa che faccia riferimento ai vari scenari probalistici, in modo da informare il contraente sull’effettivo rischio a cui è esposto e rendere il contratto trasparente rispetto alla sua aleatorietà e concreta funzione

 

The article criticizes the application in the case law of the criterion of "concrete cause" to declare the invalidity of the contracts having as object financial derivatives, as perceived incapable of grasping the profiles of the aleatory contract’s aspect

The main problems of the derivatives lie in the information asymmetry, so that, consistently, the de jure condendo solution should be inherent in the implementation of the transparency obligations, through the codification of information obligations that are able to guarantee the understanding of the operation. In particular, the Mark to market (M2M) discipline is still inadequate – on which the predominant jurisprudence has shown questionable indifference – with respect to what kind of “what if” information does not allow to grasp the effective aleatory part of the operation. A possible solution to it could be given by an informational prospectus that refers to the various feasible scenarios. In this way, the contractor would be informed about the actual risk he is exposed to and the contract would become transparent with respect to its aleatory and actual function.