ISSN: 2279–9737

La torsione "accentratrice" della vigilanza antiriciclaggio: verso un nuovo paradigma

Tamara Favaro, Assegnista di ricerca in Diritto dell'economia, Università di Pisa
Sommario: 

1. Covid-19 e «crisi» dei paradigmi: il possibile accentramento del sistema di vigilanza antiriciclaggio. – 2. Il lento incedere della regolamentazione europea tra frammentazione normativa e resistenze nazionali. – 3. Una nuova Autorità? Riflessioni a margine del crescente intreccio con il Meccanismo unico di vigilanza. – 4. Supervisory Technology per un «potere pubblico unificante»: l’innovazione digitale da oggetto a strumento di vigilanza. – 5. Possibili prospettive di integrazione amministrativa: un nuovo ruolo per la Banca centrale europea? 

Abstract: 

L’attuale crisi, determinata dalla pandemia di Covid-19, sembra aver comportato anche una «crisi» dei paradigmi: nuove riforme, attualmente oggetto di discussione a livello europeo, appaiono infatti mosse dalla necessità di abbandonare i modelli preesistenti, alla spasmodica ricerca di nuovi riferimenti. È in questo contesto che si inserisce il Piano di azione recentemente presentato dalla Commissione europea al fine realizzare una vigilanza unica a livello europeo per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Sulle basi dall’ormai assodata inadeguatezza di un sistema di vigilanza nazionale fondato sulla concorrenza tra ordinamenti, si propone dunque una nuova torsione “accentratrice” della vigilanza anche in materia di antiriciclaggio, traendo spunto da quanto recentemente avvenuto nel contesto normativo che ha portato alla creazione del c.d. Single Supervisory Mechanism.
Partendo da tale presupposto, il fine del presente contributo è quello di comprendere se tale meccanismo possa fungere effettivamente da «paradigma» della nuova vigilanza unica europea in materia antiriciclaggio o se, addirittura, quest’ultima possa imporre un ulteriore avanzamento del processo di integrazione amministrativa europea.

The current crisis, determined by the Covid-19 pandemic, seems to have also led to a “crisis” of paradigms: new reforms, currently discussed at the European level, appear in fact to be driven by the need to abandon the pre-existing models, to the spasmodic search for new references. In this context, the European Commission recently presented an Action Plan to achieve an EU-level AML/CFT supervision. Based on the well-recognized inadequacy of a national supervisory system characterized by regulatory competition, a new “centralizing” twist of supervision is therefore proposed also in the field of anti-money laundering, drawing inspiration from what has already happened in the regulatory context that has led to the creation of the so-called Single Supervisory Mechanism.
Starting from this assumption, the purpose of this paper is to analyze whether the SSM can effectively act as a “paradigm” of the new EU-level AML/CFT supervision or if, indeed, this new reform may impose a step towards administrative integration in Europe.