La programmazione euro-statale degli interventi per la coesione digitale
1. Introduzione. – 2. L’intervento pubblico per la coesione. – 3. La “nuova” coesione. – 4. Il ruolo degli aiuti di Stato nella coesione digitale. – 5. Governo dell’economia e innovazione tecnologica. – 6. Riflessioni conclusive.
Con il mutare degli equilibri economici mondiali e delle politiche europee strutturalmente più restrittive sul tema dell’intervento pubblico, quest’ultimo tende sempre maggiormente a un approccio qualitativo più che quantitativo. In tal senso, l’obiettivo è favorire pochi ma fondamentali settori ed asset necessari per un miglioramento complessivo sia dell’economia, sia dell’erogazione dei servizi pubblici, al fine di limitare ed efficientare la spesa pubblica purché vi sia compatibilità con la disciplina sovranazionale.
L’intreccio creatosi, sussistente nelle esigenze di tutela del mercato aperto e della libera concorrenza sostenute dalle regole in materia di aiuti di Stato, si affianca all’obiettivo di garantire un maggiore sviluppo della conoscenza e delle tecnologie, in uno scenario di transizione che porta a rivalutare le finalità tipiche degli Stati che, in campo economico e sociale, sono chiamati a ridurre le disuguaglianze.
In tal senso, l’intervento pubblico per la coesione ha spesso deluso in passato, con iniziative inefficaci che hanno aumentato il divario economico tra il Nord e il Mezzogiorno. La crisi pandemica, però, ha portato a un ritorno dell’imprenditorialità pubblica, soprattutto nel campo dell’innovazione tecnologica. Lo Stato, quindi, è tornato a essere un attore chiave per lo sviluppo delle infrastrutture per ridurre il digital divide e promuovere la coesione, in particolare quella digitale.
Ciò ha comportato anche un’evoluzione della disciplina degli aiuti di Stato, con un ampliamento della stessa per l’inclusione degli investimenti nelle infrastrutture digitali nella categoria degli aiuti orizzontali.
L’intervento pubblico può, dunque, svolgere un ruolo fondamentale nella promozione della coesione economica, sociale e territoriale soprattutto nell’era digitale. Tuttavia, esso deve essere guidato da una strategia chiara e in linea con le volontà sovranazionali per garantire una crescita omogenea e sostenibile.
With shifting global economic dynamics and structurally more restrictive European policies regarding public intervention, public policy is increasingly adopting a qualitative rather than quantitative approach.
Evaluating the natural interconnections between national and European law is essential, considering that this interplay, which exists in the context of open markets and fair competition, is coupled with the goal of fostering greater knowledge and technological development. In a transitioning scenario, it becomes imperative to reassess the typical objectives in economic and social domains where they are tasked for reducing inequalities.
Historically, various initiatives have been undertaken to improve economic cohesion within states, aiming to address regional disparities. These intervention policies gradually receded with the strengthening of supranational institutions, which aimed at achieving a single market, reducing economic policy asymmetries, and addressing macroeconomic imbalances among member states.
However, recent crises, have prompted a more tangible intervention at the social, economic, and territorial levels. This shift in European economic policy has revived the role of the entrepreneurial state as a necessary actor in digital infrastructure modernization, public service enhancement, and digital market competitiveness.
The concept of economic cohesion has evolved to encompass the digital dimension, reflecting its prevalence in strategic economic sectors. The term “digital cohesion” has been officially introduced, emphasizing its importance as a dimension of traditional economic, social, and territorial cohesion. To bridge the digital divide, it is essential to address the economic challenges that inhibit private investment in less profitable regions. Public intervention becomes indispensable to rectify these market failures.
The relationship between state aid regulations and digital infrastructure investments is complex due to competition rules. However, the scope of permissible interventions has expanded as the European Union recognizes the need to promote digital transformation and technological innovation.
In conclusion, the changing landscape of state intervention, especially in digital infrastructure, highlights the evolving role of the state as an enabler of economic growth and technological innovation. Balancing private and public interests while complying with supranational regulations is essential for effective policy implementation in the digital era.