ISSN: 2279–9737

Problema e sistema nel diritto dell’economia

Roberto Natoli, Professore ordinario di Diritto dell'economia, Università di Palermo
Sommario: 

1. Metodo e oggetto del diritto dell’economia. 2. L’esemplificazione del metodo proposto negli scritti di illustri giuristi del secolo scorso. 3. Un metodo, anche bellissimo, non può essere apprezzato se non se ne vede l’uso in esempi (attuali). 3.1. Le conseguenze civilistiche degli atti compiuti dal soggetto non autorizzato che opera sul mercato riservato. 3.2. La sorte del mutuo fondiario che ecceda i c.d. limiti di finanziabilità. 

Abstract: 

Dopo aver definito, esclusivamente ai fini di questo saggio, "diritto dell'economia" quella branca del diritto che, nell’economia capitalistica, studia le istituzioni e le regole che governano e disciplinano i mercati nei quali si producono e si scambiano beni finanziari, cioè quei mercati che rappresentano le infrastrutture di altri mercati, perché il loro “inceppamento” mette a rischio il funzionamento dell’intero sistema economico-capitalistico in un dato momento storico, l'autore evidenzia che tali mercati sono fortemente permeati da regole pubblicistiche che conformano l’organizzazione e disciplinano l’attività dei soggetti che istituzionalmente vi operano e che lo statuto normativo di tali enti regolati è ispirato, pur con alcune differenze da soggetto a soggetto, a principi irriducibili sia al diritto comune societario, sia al diritto comune dei contratti. In ragione di ciò, una caratteristica dell’oggetto del diritto dei mercati finanziari (e, probabilmente, del diritto dell’economia inteso in senso ancor più ampio, co-me comprensivo dello studio di tutti i mercati regolamentati o comunque a vocazione regolamentare) è data dal costitutivo intreccio di profili pubblicistici e profili privatistici, tale da inevitabilmente riflettersi sul discorso metodologico, nel senso che al giurista dell’economia è richiesto di leggere la materia oggetto del suo studio con sguardo necessariamente ampio e volto a cogliere il problema economico sotteso alla materia oggetto del suo studio e, alla luce di ciò, ad elaborare risposte che con tale problema non confliggano, nella costante consapevolezza che, senza comprensione del problema, non può esserci costruzione del sistema.

After defining, exclusively for the purposes of this essay, ‘economic law’ as that branch of law which, in a capitalist economy, studies the institutions and rules that govern and regulate the markets in which financial goods are produced and exchanged, i.e. those markets that represent the infrastructure of other markets, because their ‘malfunctioning’ jeopardises the functioning of the entire capitalist economic system at a given moment in history, the author points out that these markets are strongly permeated by public rules that shape the organisation and regulate the activities of the entities that operate within them institutionally, and that the regulatory status of these regulated entities is inspired, albeit with some differences from entity to entity, by principles that cannot be reduced to either common company law and common contract law. For this reason, a characteristic of the subject matter of financial market law (and, probably, of economic law in an even broader sense, including the study of all regulated or otherwise regulated markets) is the constitutive intertwining of public and private law profiles, which inevitably reflects on the methodological discourse, in the sense that the economic lawyer is required to read the subject matter of his study with a necessarily broad view, aimed at grasping the economic problem underlying the subject matter of his study and, in light of this, to develop responses that do not conflict with that problem, in the constant awareness that, without understanding the problem, there can be no construction of the system.