Il controverso rapporto tra regolazione sulla sicurezza ex ante e responsabilità ex post nella nuova direttiva sulla responsabilità per il danno da prodotto difettoso
1. L’evoluzione del rapporto nel tempo – 2. Il New Legislative Framework della UE e i costi della regolazione a carico delle istituzioni pubbliche e a carico delle imprese – 3. La riforma della direttiva sulla responsabilità per il danno da prodotto difettoso – 4. La regolazione preclude l’attribuzione di responsabilità? (le implicazioni della sentenza della CGUE nel caso James Elliott Construction)
Il legislatore europeo ha di recente riformato la disciplina della responsabilità per i danni da prodotto difettoso con l’intento di aumentarne l’impatto e assicurare la funzione di deterrenza. Tra gli obiettivi declamati nella riforma vi è quello di “garantirne la coerenza e la compatibilità con la legislazione in materia di sicurezza dei prodotti e di vigilanza del mercato”. Si deve constatare tuttavia, che la parte della riforma preposta a coordinare l’azione complementare dei due strumenti di regolazione del mercato è proprio quella che suscita maggiori dubbi interpretativi, anche alla luce di una recente decisione della CGUE avente ad oggetto le norme tecniche armonizzate. Il rischio di una interpretazione estensiva è che la regolazione si trasformi in uno strumento di deresponsabilizzazione per le imprese. Inoltre l’efficacia preponderante attribuita al sistema regolatorio è deplorata da chi denuncia gli alti costi che essa pone a carico delle istituzioni pubbliche che devono implementarla e a carico delle imprese (in particolare delle PMI e delle start up) che devono costantemente adeguarvisi.
The European legislator has recently reformed the directive on product liability with the aim of increasing its impact and ensuring the deterrent function. Among the objectives declared in the reform is that of " to ensure coherence and consistency with product safety and market surveillance legislation". However, the part of the reform intended to coordinate the complementary action of the two market regulation instruments is precisely the one that raises the most doubts of interpretation, also in light of a recent decision of the CJEU concerning harmonised technical standards. The risk of an extensive interpretation is that the safety regulation will become a tool for relieving companies of their liability. Furthermore, the predominant effect attributed to the safety regulation is deplored by those who denounce the high costs it imposes on public institutions that have to implement it and on companies (in particular SMEs and start-ups) that have to constantly comply with it.