Sperare per il meglio (ma prepararsi al peggio): il quadro prudenziale dell’Unione europea per gli scenari climatici “bottom-up”
Nicolò Galasso, Assegnista di ricerca, Università Ca' Foscari Venezia
1. Rischi climatici e ambientali e il mandato delle autorità di vigilanza. – 2. Criticità metodologiche e il ricorso agli scenari. – 3. Cenni introduttivi sugli scenari climatici e ambientali. – 3.1. Nozione, componenti e ambito applicativo. – 3.2. La versatilità degli scenari: analisi delle funzioni – 4. L’integrazione degli scenari nel quadro microprudenziale: fondamento normativo e funzionalità – 4.1. Scenari con finalità di trasparenza – 4.2. Scenari come strumento di valutazione prudenziale – 4.3. Scenari come fondamento valutativo dei “piani di transizione” a finalità prudenziale e informativa – 5. Gli scenari climatici e la vigilanza prudenziale di I e II Pilastro – 6. Scenari climatici e piani di transizione: uno strumento polifunzionale
L’articolo esamina il quadro normativo sull’uso degli scenari climatici da parte delle banche, con particolare attenzione ai profili di vigilanza prudenziale. Il lavoro analizza il fondamento giuridico degli scenari climatici nel contesto del quadro normativo europeo che recepisce i requisiti di Basilea III, considerando anche le recenti modifiche al CRR e alla CRD. L’indagine si sofferma, inoltre, sul ruolo e sui poteri delle autorità di vigilanza nel valutare l’adeguatezza degli scenari climatici sviluppati dagli enti vigilati. Infine, esplora la relazione tra scenari climatici e piani di transizione, che le banche dovranno predisporre sia per esigenze prudenziali che di trasparenza, in linea con quanto sancito dalla CSRD e dalla CSDDD.
The paper delves into the legal framework surrounding the use of climate scenarios by banks, particularly within the EU’s prudential supervision framework. It maps the legal obligations to conduct climate scenario analyses against the EU framework transposing Basel III requirements, also considering the recent amendments to the Capital Requirements Regulation (CRR) and Capital Requirements Directive (CRD). It also assesses the role and powers of supervisory authorities, like the ECB, to assess the adequacy of climate scenarios designed by supervised entities. Moreover, the paper explores the relationship between climate scenarios and transition plans, which banks will have to develop both for prudential purposes and for transparency purposes (under the CSRD and CSDDD).