ISSN: 2279–9737

La nozione di consumatore medio tra uniformità e adattabilità: riflessioni sulla sentenza Compass (C-646/22)

Caterina Bergomi, Assegnista di ricerca, Università di Trento
Sommario: 

1. Introduzione – 2. Le diverse declinazioni dello standard: linguistica, tecnica, giuridica – 3. Standard e standardizzazione: distinzione concettuale – 4. Gli standard nel diritto europeo: un laboratorio multilingue e multilivello – 5. La definizione di una nozione flessibile ma uniforme; 6. Standard ‘non statistico’ o ‘non statico’? – 7. Brevi riflessioni conclusive

Abstract: 

La sentenza Compass (C-646/22) offre lo spunto per una riflessione sulla funzione degli standard giuridici nel diritto dell’Unione, in particolare sulla figura del consumatore medio. Lo standard, lungi dall’essere un concetto statico, si configura come dispositivo interpretativo dinamico che media tra certezza e adattabilità, mirando a un equilibrio tra tutela del consumatore e libertà d’impresa. L’analisi mostra come la nozione di consumatore medio riveli la tensione costitutiva del diritto europeo tra uniformità e pluralità linguistico-culturale. La duplice natura dello standard — costruzione giuridica astratta e parametro evolutivo sensibile al mutamento sociale e interpretativo — emerge anche dalla comparazione di alcune versioni linguistiche della sentenza.

The Compass judgment (C-646/22) provides an opportunity to reflect on the function of legal standards in European Union law, in particular on the notion of the average consumer. The standard, far from being a static concept, functions as a dynamic interpretative device mediating between certainty and adaptability, aiming to strike a balance between consumer protection and the freedom to conduct a business. The analysis shows how the notion of the average consumer reveals the constitutive tension of European law between uniformity and linguistic-cultural plurality. The dual nature of the standard — as an abstract legal construct and as an evolutionary parameter sensitive to social and interpretative change — also emerges from a comparison of different linguistic versions of the judgment.